Corporate influencer: cosa, come e perché?

Donna sorridente al computer portatile sul divano

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Corporate influencer Corporate influencer: cosa, come e perché?

Pubblicato il 04.10.2022 da Tanja Herrmann, direttrice di WebStages GmbH

La comunicazione è cambiata. Dove prima serviva una casa editrice, oggi basta uno smartphone.

Di conseguenza, sono cambiate anche le figure del comunicatore e della comunicatrice.

Ormai, sui social, il personale può condividere con il mondo intero opinioni sul proprio datore di lavoro o sugli sviluppi del settore con un solo clic. Potrà non piacere, ma il fenomeno è inarrestabile.

Ma andiamo per ordine: cosa sono i corporate influencer, come vanno selezionati e di cosa parlano?

Cosa sono i corporate influencer?

I corporate influencer sono collaboratrici o collaboratori che condividono sui social media informazioni sull’azienda per cui lavorano tramite il profilo personale. Parlano del loro datore di lavoro, del settore e di vari temi professionali con parole proprie.

Dall’altro lato ci sono i cosiddetti «cloni», che copiano pedissequamente ogni messaggio del datore di lavoro pubblicandolo sul loro profilo personale, quasi fossero bot.

Chi desidera lavorare con i corporate influencer, deve armarsi di una buona dose di coraggio e fiducia e concedere al personale sufficiente spazio di manovra.

Corporate influencer: verso chi orientarsi?

Per quanto possa sembrare ovvio, non si dovrebbero scegliere solo i più giovani in virtù della loro dimestichezza con i social media. L’esperienza nel settore, infatti, è un aspetto molto più importante. E a dimostrarlo è anche l’Edelman Trust Barometer. Gli esperti accademici e tecnici godono della massima fiducia in quanto fornitori di informazioni.

Grafico sui corporate influencer

È proprio per questo che i corporate influencer devono provenire dai comparti aziendali più disparati, riflettendo la diversità dell’organizzazione in ogni sua sfaccettatura.

Quali contenuti pubblicare?

Di solito, i corporate influencer decidono autonomamente cosa pubblicare. Nell’ipotesi più ovvia, condivideranno la propria opinione sui temi del settore che conoscono meglio.

La maggior parte dei programmi di corporate influencer si svolgono su LinkedIn. Tuttavia anche Twitter, Instagram nonché blog e podcast personali offrono piattaforme interessanti.

Indipendentemente da quale sia la piattaforma, in linea di massima vige il principio: più i post sono individuali e più riscuotono successo, sebbene non occorra mai rivelare più di quanto non si desideri.

Quali obiettivi è possibile perseguire con un programma di corporate influencer?

Gli obiettivi possono essere suddivisi in tre categorie: risorse umane, marketing e servizio clienti.

Al livello del personale, i programmi mirano soprattutto ad accompagnare le assunzioni e a rafforzare l’Employer Brand. Nel marketing ci si concentra sulla generazione di lead e sull’aumento della notorietà, mentre il servizio clienti ricerca persone di contatto e, quindi, una nuova fonte da cui attingere per migliorare prodotti e servizi.

Bene la fiducia, ma meglio le formazioni

Una volta ingaggiati i corporate influencer, occorre definire l’orario di lavoro. Tuttavia, essere attivi sui social media per conto dell’azienda durante l’orario di lavoro non significa che non ci sia spazio per la libertà di opinione.

In fin dei conti, i follower tendono a seguire persone a cui si sentono vicini, basandosi sui loro contenuti, certo, ma anche sulle loro peculiarità. È per questo che i contributi del personale di solito presentano molte più interazioni rispetto a quelli aziendali.

Per trarre questi benefici, occorre creare una cultura della fiducia. Senza questo ingrediente, anche la migliore strategia è destinata al fallimento. Come diceva l’economista Peter Drucker: «Culture eats strategy for breakfast».

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Tanja Herrmann, direttrice di WebStages GmbH

Tanja Herrmann è direttrice e fondatrice di WebStages GmbH, un’agenzia di consulenza specializzata in social media e influencer marketing con sede a Zurigo. Il team fornisce assistenza a clienti come Migros, Basilese Assicurazioni e Rausch e organizza la più grande conferenza svizzera di social media marketing, la WebStage Masters, che attira ogni anno oltre 500 persone presso The Dolder Grand.

Portrait Tanja Herrmann

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