La Lean UX nei progetti di e-commerce e di vendite digitali

E-commerce La Lean UX nei progetti di e-commerce e di vendite digitali

Pubblicato il 09.09.2020, Dr. Susanne Schmidt-Rauch

I gestori di shop online (B2C ma anche B2B) devono sempre conoscere i bisogni dei propri utenti, sapere ciò che a loro manca o disturba.

È necessario trasformare regolarmente le problematiche dei clienti in pratiche soluzioni. Uno shop online di abbigliamento deve essere anche una fonte di ispirazione, sapere aiutare ad abbinare gli articoli, influendo così positivamente sugli acquisti. Un sito che vende articoli da ufficio B2B deve invece attrezzarsi affinché i clienti aziendali possano ordinare direttamente tramite dal loro intranet. Indagare sulle reali necessità dei rispettivi clienti, offrire le soluzioni richieste e testare insieme alla clientela: sono questi i fattori che caratterizzano il processo di sviluppo incentrato sulla clientela, seguito solitamente dagli esperti di UX. Le scorciatoie sono pericolose, perché un sistema di base corrotto può essere la causa di diversi errori. Allo stesso modo, raggruppare o anticipare le attività UX, isolandole dalla loro reale attuazione, risulta spesso inefficace. Nell’ambito di procedure agili si auspica un’UX come processo di sviluppo integrato, chiamata «Lean UX».

Attraverso procedure agili e snelle puntiamo ad accelerare la produzione di risultati nel senso di «outcome» (non dell’«output»). Ma nella realtà i software vengono continuamente sviluppati senza che senza dedurne concetti in modo sistematico né chiedere il parere degli utenti. Prendiamo l'esempio di un consulente finanziario che si avvale di uno strumento digitale per le proprie vendite: un configuratore fornisce una lista di immobili in vendita corrispondenti a fattori quali la distanza dall’aeroporto. Questo non gli è assolutamente utile per la sua consulenza. Sarebbe stato sufficiente un unico test con un consulente finanziario per capire che non era necessario per questo compito. Esempio di scarsa UX! Un'implementazione inutile, almeno nel tool di vendita del consulente finanziario. Sarebbe stato diverso in un portale utilizzato autonomamente da persone interessate all’acquisto di una casa, ma non era questo il caso. Quindi: le condizioni di base del processo incentrato sulle persone rimangono valide anche per la Lean UX: iterazione, empirismo e focalizzazione tempestiva sull’utente.

Metodo Lean significa anche evitare documenti superflui. La migliore documentazione di un prodotto software è, quindi, il suo codice sorgente. La migliore documentazione di un progetto specialistico è un prototipo (non il catalogo dei requisiti), che non comprende però lo storico delle modifiche, gli approcci respinti, i risultati di test minori con gli utenti ecc. Si corre quindi il rischio di riprendere cose già sperimentate e rifiutate.

Invece di snellire i processi, i dilettanti in campo di UX intraprendendo scorciatoie poco vantaggiose e, frammentando il progetto generale, generano costi per lo smantellamento e le ripetizioni, nonché una corso al consolidamento senza ottenere alcun «outcome». La regola d’oro da tenere presente è quindi: il successo di un progetto di Lean UX è correlato al grado di maturità dell’UX. Non si tratta di una questione di volontà né di partecipazione di tutti.

Cos’è la Lean UX? Lean UX non significa UX per dilettanti

Il principio secondo cui tutti possono partecipare deve cessare!

I requisiti fondamentali per il buon funzionamento de metodo Lean:

  • stabilità del team
  • governance della UX a livello di portafoglio affidata ai membri più anziani
  • non dimenticare le vecchie virtù quali la creazione di prototipi e i test
  • anche i metodi di test più semplici necessitano di uno screening adeguato degli utenti di prova

 

Purtroppo l’evento Connecta non potrà svolgersi come pianificato. Dr. Susanne Schmidt-Rauch sarebbe stata tra gli 80 relatori presenti. Un programma alternativo vi aspetta con Connecta TV, Dok e Talk- Per saperne di più: www.posta.ch/connecta.

Condividi su

Dr. Susanne Schmidt-Rauch

Nel suo lavoro Susanne applica da oltre dieci anni la procedura di sviluppo incentrata sulle persone, fornisce consulenze ad aziende che hanno adottato metodi agili e a cascata ed è ricercatrice socio-scientifica UX. Dopo aver conseguito il dottorato in design di sistemi di consulenza orientati alla vendita è passata a tempo pieno alla consulenza UX. In qualità di co-fondatrice di evux, dal 2016 lavora per i clienti dei suoi clienti.

((commentsAmount)) Commenti

Si è verificato un errore durante la richiesta.
  • (( comment.firstname )) (( comment.lastname )) (( comment.published )) (( comment.content ))

Contattateci

Avete domande per i nostri esperti o avete bisogno di una consulenza? Siamo a vostra disposizione!

Vi preghiamo di contattarci