Sondaggio 2021: quanto è sostenibile l’e-commerce svizzero?

Commercio online Sondaggio 2021: quanto è sostenibile l’e-commerce svizzero?

Pubblicato il 04.10.2021 dal dott. Thomas Wozniak, coordinatore di ricerca e docente presso l’Istituto per la Comunicazione e il Marketing (IKM) della Scuola universitaria di economia di Lucerna e da Ricarda Raemy, Customer Insights Specialist, Posta CH SA

L’ateneo di Lucerna ha condotto per il 2º anno consecutivo uno studio sulla sostenibilità dell’e-commerce svizzero per conto della Posta. Cos’è cambiato di più a livello di prodotti, imballaggi e spedizione rispetto al 2020? Quali canali vengono usati per comunicare le attività svolte in quest’ambito?

Con il sondaggio tra gli operatori del commercio online 2021, la Scuola universitaria di Lucerna ha analizzato nuovamente la sostenibilità dell’e-commerce svizzero dal punto di vista degli addetti ai lavori. Al sondaggio online quantitativo hanno partecipato 248 aziende.

La sostenibilità è importante, ma in genere non è la priorità

Per i commercianti online intervistati le tre priorità per un’azienda sono la crescita (56%), l’automazione e ottimizzazione dei processi (47%) e la presenza sul mercato (39%). Il 30% inserisce la sostenibilità a livello di prodotti, imballaggi e logistica tra gli aspetti attualmente più importanti. Alla gestione delle conseguenze della pandemia di coronavirus viene attribuita, invece, una rilevanza minore (21%).

Sostenibilità: responsabilità e opportunità per accrescere la competitività

Se l’83% degli operatori del commercio online intervistati definisce la sostenibilità innanzitutto come un’assunzione delle proprie responsabilità aziendali, due terzi degli aderenti all’indagine la considera anche un’opportunità per rafforzare la competitività e sei su dieci un’esigenza della clientela. Solo il 23% ritiene che le direttive e le disposizioni legali in materia siano un traino per promuovere lo sviluppo di quest’importante tema.

Migliorare la visibilità e la reperibilità dei prodotti sostenibili

I risultati del sondaggio di quest’anno confermano che nella scelta dell’assortimento i commercianti online danno maggior peso agli aspetti sociali che a quelli ambientali. Per il 77% delle aziende intervistate, i costi dei prodotti hanno la stessa importanza degli aspetti sociali (ad es. condizioni di lavoro eque nella produzione) e per il 59% di quelli ecologici (ad es. risparmio di risorse o riduzione delle emissioni di CO2). La necessità di etichettare i prodotti sostenibili con apposite marcature si attesta tuttora su un livello relativamente basso (17% contro il 14% dell’anno precedente). Piuttosto raramente continua a essere offerta, inoltre, la possibilità di applicare filtri per selezionare articoli sostenibili o aspetti di sostenibilità dei prodotti (13% a fronte dell’11% del 2020). Benché più della metà degli operatori online (54%) inserisca informazioni sugli aspetti legati alla sostenibilità nelle descrizioni dei prodotti, l’utilizzo di appositi contrassegni e filtri di selezione potrebbe aiutare gli shopper online con una certa sensibilità ambientale a reperire gli articoli desiderati già in una fase precedente del customer journey.

Meno imballaggi di plastica nell’e-commerce svizzero

Gli imballaggi non incidono solo sul bilancio della sostenibilità degli shop online, ma influenzano anche la Customer Experience dei clienti finali. Come lo scorso anno, circa tre terzi dei commercianti online afferma di utilizzare imballaggi ottimizzati per le dimensioni delle merci, il che permette di risparmiare risorse a livello dei materiali impiegati, ridurre le capacità richieste per il trasporto e il deposito provvisorio e, non da ultimo, evitare che i clienti si chiedano perché nel cartone sia presente così tanta aria. Per quanto riguarda il materiale d’imballaggio, la differenza maggiore rispetto ai dodici mesi precedenti è nella percentuale di operatori online che rinunciano alla plastica. Se nel 2020 coloro che adottavano soluzioni plastic free per il reimballaggio e l’imbottitura si fermavano rispettivamente al 30 e al 34%, nel 2021 sono saliti al 40 e al 39%. Inoltre, come nel 2020 la metà di essi opta per materiale riciclato per entrambe le categorie (rispettivamente 54 e 48%). Un quarto impiega imballaggi riutilizzabili più volte, con un conseguente risparmio delle risorse.

Sempre più proposto l’invio a impatto climatico zero

Sul fronte delle opzioni di spedizione più proposte non si evidenziano grandi scostamenti rispetto al periodo di riferimento. Meno della metà delle aziende intervistate offre il servizio «Click & Collect» di ritiro presso le proprie filiali e circa quattro operatori su dieci consentono di raggruppare consegne parziali in un invio consolidato, riducendo il numero delle corse effettuate. Soluzioni logistiche adeguate alle condizioni locali come servizi di consegna in bicicletta in combinazione con il treno o trasporti con eCargo bike continuano a essere poco proposte (13%). L’offerta di invii a impatto climatico zero (senza sovrapprezzo) ha registrato la crescita maggiore, balzando dal 15% del 2020 al 26% del 2021. Complessivamente, solo tre operatori online su dieci prevedono un’opzione di spedizione a impatto climatico zero.

Informazione e comunicazione sulla sostenibilità soprattutto attraverso canali propri, meno mediante la pubblicità attiva

Per quanto riguarda i canali da utilizzare per la comunicazione di attività legate alla sostenibilità gli operatori online hanno l’imbarazzo della scelta. Il sondaggio attuale mostra che sono principalmente quelli digitali propri ad andare per la maggiore. Le attività di sostenibilità vengono divulgate principalmente attraverso il proprio sito web (69%) o newsletter (59%), i social media (58%) e lo shop online (57%). Molto più raramente si ricorre attivamente alla pubblicità, solo nel 20% dei casi a quella digitale e nel 5% a quella esterna.

 

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Thomas Wozniak

Il dott. Thomas Wozniak è coordinatore di ricerca e docente presso l’Istituto per la Comunicazione e il Marketing (IKM) della Scuola universitaria di economia di Lucerna.

Ricarda Raemy

Ricarda Raemy, Customer Insights Specialist, Posta CH SA.

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